lunedì 24 aprile 2017

I grandi vini italiani -Moscato di Scanzo DOCG




Prodotto nel comune bergamasco di Scanzorosciate, sulle prime pendici collinari delle Alpi Orobie, il Moscato di Scanzo DOCG è un vino rosso passito di antica origine ottenuto dalla pigiatura di grappoli ben maturi e preventivamente sottoposti ad appassimento.
Origini e storia
Il Moscato di Scanzo è un vino passito dal carattere davvero particolare, e proveniente da una zona geografica piuttosto
Vigne
circoscritta. Come dice il nome, questo vino proviene dal territorio del comune bergamasco di Scanzorosciate, ed in particolare dalla sua fascia collinare.
Ad accrescere l’unicità e il pregio di questo vino è l’utilizzo esclusivo di uve provenienti dall’omonimo vitigno autoctono “Moscato di Scanzo”. Questo vino è dunque davvero unico, dal momento che è l’unico moscato a bacca rossa esistente; per questo, è stato persino avviato un progetto per studiarne il DNA.
La produzione di questo vino avviene secondo un procedimento lungo e laborioso, che richiede esperienza e perizia. In seguito alla vendemmia le uve infatti subiscono un processo di appassimento che ha lo scopo di aumentarne il tenore zuccherino prima della
Moscato di Scanzo
pigiatura.
Secondo le fonti storiche, in questa zona situata sui lembi collinari delle Orobie la coltivazione della vite avviene da tempo immemore e probabilmente sin dall’epoca precedente a quella romana. Altri ritengono invece che furono proprio i Romani ad introdurre in questo territorio vocato la coltivazione della vite.
Ad ogni modo, non si sa con esattezza quali vini venissero prodotti qui duemila anni fa: le prime testimonianze scritte che fanno riferimento ad un vino passito risalgono infatti a diversi secoli più tardi, esattamente al XIV secolo. Nel ‘600 e ‘700 in particolare il Moscato di Scanzo era ben noto anche al di fuori del territorio di origine per via delle sue eccellenti caratteristiche.
Lo stesso pregio si trova nel Moscato di Scanzo attuale, un eccellente vino da meditazione dal colore rosso rubino intenso. Attualmente il Moscato di Scanzo è l’unico vino bergamasco a potersi fregiare della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). Questo ambito riconoscimento è stato assegnato
Comune di Scanzo
solo recentemente, per l’esattezza nel maggio del 2009.
La produzione
Secondo quanto riportato dal Disciplinare di Produzione, questo vino DOCG viene ottenuto solo ed esclusivamente da uve provenienti dagli omonimi vitigni autoctoni della varietà Moscato di Scanzo(vinificazione in purezza).
Questi vitigni devono essere coltivati all’interno di una particolare sottozona del Comune di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, ad esclusione totale delle aree pianeggianti. Anche tutte le successive operazioni di vinificazione, appassimento ed invecchiamento obbligatorio devono essere condotte all’interno del territorio amministrativo di Scanzorosciate.
La vendemmia delle uve è piuttosto tardiva, e si svolge non prima del mese di ottobre. In seguito alla raccolta le uve vengono collocate per l’appassimento all’interno di particolari locali, a ventilazione naturale o forzata, per un periodo non inferiore ai 21 giorni.
Qui le temperature solitamente non superano i 15°C. Questo periodo di appassimento deve comunque essere protratto obbligatoriamente sino a quando le uve non raggiungono un tenore zuccherino naturale minimo pari a 280 grammi su litro. Molte aziende optano per il prolungamento del periodo di l’appassimento anche a 40-50 giorni, allo scopo di migliorare ulteriormente le caratteristiche del vino prodotto.
Azienda La Brugherata
Quando le uve soddisfano i requisiti stabiliti dal Disciplinare avviene la pigiatura, una delle fasi di produzione più delicate e importanti. La macerazione ha una durata massima di cinque giorni; successivamente avvengono le fasi di svinatura e di travaso in un’altra vasca. In seguito si compie la fase finale della fermentazione nella quale il mosto viene collocato all’interno di appositi contenitori, solitamente in acciaio inox.
Seguono poi l’illimpidimento e l’ultimo travaso, dal quale inizia l’affinamento e il successivo. Il Moscato di Scanzo DOCG deve essere sottoposto ad un invecchiamento minimo obbligatorio della durata di due anni; pertanto, questo vino può essere immesso al consumo solo a partire dal 1° novembre del secondo anno successivo alla vendemmia.
La resa massima delle uve in vino è stabilita al 30%, e conoscendo la limitata estensione geografica del territorio di produzione è facile capire come ogni anno siano davvero poche e rare le bottiglie di Moscato di Scanzo DOCG messe in commercio.
Caratteristiche del Moscato di Scanzo
All’atto dell’immissione al consumo, il Moscato di Scanzo DOCG presenta un colore rosso rubino carico, più o meno accentuato, che con l’invecchiamento tende a presentare bei riflessi ambrati e granata.
Vigne
Il profumo del vino è intenso, persistente e caratteristico, ma al tempo stesso delicato e armonico; è piuttosto evidente la predominanza di sentori di amarena e di frutti di bosco. A seconda della zona di produzione, inoltre, è possibile distinguere profumi che vanno dal fruttato allo speziato al floreale.
Il sapore è dolce e gradevole, e presenta un leggero retrogusto amarognolo (tipico dei vini moscati) che richiama alla mandorla. Particolarmente piacevoli sono i retrogusti di frutti di bosco, spezie, marasca, prugna matura, rosa canina e vaniglia.
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è piuttosto elevato, pari a 17°, con un tenore di zuccheri che va dai 50 ai 100 grammi per litro; l’acidità totale minima è pari a 4.5 g/l. Il vino viene commercializzato in bottiglie di vetro della capacità massima di 750 ml, chiuse raso bocca da un tappo di sughero. La forma e l’aspetto di questi contenitori deve essere consona a quella di un vino di pregio. Sull’etichetta del Moscato di Scanzo DOCG deve essere obbligatoriamente riportato l’anno di produzione delle uve, in modo tale da consentire al consumatore di scegliere con consapevolezza.
Il Moscato di Scanzo DOCG si presta bene all’invecchiamento per lunghi periodi, a patto tuttavia di conservarlo in luoghi idonei: asciutti, ben ventilati, freschi e lontano dalle fonti di luce.
Alcuni consigli per gustarlo
Il Moscato di Scanzo DOCG è uno squisito vino da meditazione che regala il meglio di sé entro 2-5 anni dalla sua produzione. La temperatura di servizio consigliata è intorno ai 14-16°C, mentre per quanto riguarda gli accostamenti le specialità dolci sono senza dubbio le più indicate.
Crostate di frutta fresca, piccola pasticceria, biscotti secchi sono ad esempio ottimi “compagni” del Moscato di Scanzo. Per i palati più intraprendenti è inoltre da provare un accostamento molto particolare, quello con il gorgonzola piccante, anch’esso prodotto lombardo d’eccellenza.
Il Moscato di Scanzo è inoltre il compagno ideale per i formaggi tipici bergamaschi come ad esempio Taleggio DOP, Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana DOP, Strachitunt, Branzi e tutti i formaggi prodotti nelle zone di montagna.

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